DICHIARAZIONE
Io sottoscritta Silvestri Rosaria, dichiaro quanto segue:
Quattr’anni fa, nel mese di settembre, in seguito ad una forte intossicazione, divenni immobile.
Per immobilità intendo questo: che se cadevo o se ero seduta o se ero a letto, non potevo in alcun modo alzarmi, ed erano i familiari a farmi cambiare posizione.
Dal 10 novembre del ’70 al 5 febbraio del ’71, fui ricoverata nella clinica Gavazzeni di Bergamo e fui gravissima.
Sono stata visitata dal Primario dell’Ospedale Maggiore di Bergamo; ebbi curata la cistite acuta ed ebbi qualche sollievo, forse per le cure disintossicanti praticatemi.
Riuscii a camminare alquanto.
Nell’ottobre del ’71 fui nuovamente ricoverata nell’ospedale Maggiore di Bergamo e mi fu diagnosticata l’artrite acuta.
Sia in clinica che in ospedale, mi sono stati somministrati cortisonici ed antibiotici, e nella clinica, in più, moltissimi tranquillanti.
L’esito di tale cura fu la ricaduta nell’immobilità.
Allora fui visitata dal dott. Ballabio, specialista di fama internazionale per le forme artritiche: questi mi spacciò! (non mi diede alcuna speranza)
Quindi, dal 19 gennaio al 27 giugno, ho subito la cura dell’ago-puntura, presso il prof. Bassano di Milano e, contemporaneamente, dietro suo consiglio, facevo applicazioni di ghiaccio sulle ginocchia, ma queste, anziché raffreddarsi, restavano ugualmente calde.
Il suddetto professore mi consigliò il movimento e, con sommo sforzo e con l’aiuto dei familiari, cominciai a fare qualche passo, sopportando ogni volta attimi atroci di dolore, nel passaggio da uno stato di quiete a quello di movimento.
Accorgendomi che le applicazioni di ghiaccio non mi giovavano, le tralasciai.
Verso la fine di febbraio del ’72 ricevetti da una mia parente, che era stata a Maròpati, un batuffolo di bambagia con un po’ di Sangue prodigioso della Madonna del Rosario delle Lacrime di Sangue.
E questo lo tenevo con fede, ora su un ginocchio, ora sull’altro, avendo più fiducia nell’intervento della Vergine che nelle cure mediche.
Ho notato un progressivo miglioramento, anche dopo del mese di giugno, quando tralasciai di andare dal prof. Bassano.
Il 25 marzo del ’73, la Madonna macchiò miracolosamente un fazzoletto su cui era stato scritto il mio nome, quasi a sancire la grazia della guarigione.
Secondo il mio giudizio, la mia malattia era dovuta a mancanza di circolazione periferica, infatti le mani, le gambe ed i piedi, oltre ad essere induriti, erano paonazzi, e non artrite acuta, avendo la quale malattia si soffrono forti dolori ed io non li avevo, tranne, come ho detto, quegli attimi di sofferenza nel passaggio dallo stato di quiete a quello di movimento.
Rilevo la grazia della guarigione nella constatazione che mi sono state praticate cure diverse e contrarie alla malattia che in realtà avevo e perciò nocive, mentre nessuna medicina mi è stata somministrata per il reale male da me sofferto.
Ora mi muovo e sono autosufficiente.
Ringrazio di cuore la Madonnina di Maròpati a cui, pregando, ho chiesto soltanto questo: di potermi muovere.
P.S. Silvestri Rosaria nata a Geraci Siculo il 22-4-1903, residente a Bergamo Via dei Canicana N° 5.
Alla dichiarazione viene allegato il certificato medico di avvenuta guarigione (<<…sta in condizioni di salute pressoché normali per la sua età>>) del dott. Bruno Naldi di Bergamo, specialista in Cardiologia, Malattie Tubercolari e Medicina legale.