Il 25 aprile 1972 arrivano sei pullman di pellegrini. Tra la folla assiepata nella stanza del Quadro, si fa largo una donna ventitreenne, Chiara Donadio, con la sua piccola bambina, e chiede a una ragazza in preghiera, inginocchiata in prima fila, di pregare la Vergine per la guarigione della figlioletta.
Tutti cominciano a supplicare con canti e preghiere la Madonna perché avvenga il prodigio. Dopo ore di invocazioni, la giovinetta inginocchiata in prima fila prende tra le braccia la ricalcitrante bambina, Pina Caloiero da Luzzi, di appena tre anni, che era affetta da una malformazione alle gambe e aveva un femore più corto dell’altro di due centimetri, la spinge come se fosse una palla di gomma e le dice: «Vai!». La piccola, che non aveva mai camminato, dapprima barcolla, cade, si rialza, poi… inizia improvvisamente a correre nella stanza, sotto gli occhi pieni di lacrime della folla commossa.
Tutta la coinvolgente scena è stata filmata dal Parroco.
I giornali dell’epoca parlarono molto di questa bambina risanata, oggi donna adulta e madre di famiglia.
(Tratto dal libro Stabat Mater Lacrimosa di Giovanni Mobilia).