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Come farò a scrivere se, ancora prima di iniziare, mi si annebbia la vista e le lacrime cominciano a scendere senza ritegno!
Sono ormai trascorsi 8 mesi dal giorno in cui mio fratello ha cessato la sua vita terrena, mai avrei immaginato di perderlo così, ero io la più vecchia, toccava prima a me e poi, era bello, sano, un uomo che si faceva amare!
Questa non è la testimonianza di un miracolo per una grazia chiesta ed esaudita, ma ancora di più. Gianni si è ammalato di cancro a 45 anni, nella sua età di completezza, quando cominciava ad essere maturo ed avrebbe dovuto nutrire chi gli era vicino della sua saggezza ed esperienza invece … Il 18/12/03 il verdetto era stato preciso, metastasi diffuse, destino segnato.
Sono stata la prima a saperlo! Era in macchina e, glielo avevano appena svelato. Era finita. Avrei voluto abbracciarlo e piangere con lui, siamo invece rimasti così, increduli entrambi, testimoni di un destino ormai segnato. In pochi minuti ho ripercorso la nostra vita di bambini strappati alla loro terra, ai loro affetti in tenera età e catapultati in una realtà fredda e ostile, in quel lontano 1967 quando, il treno del sud è arrivato a Torino e noi, piccoli figli di emigranti, senza soldi, senza casa, abbiamo imparato presto che i sogni non si pagano così, ne avevamo accumulati tanti e, abbiamo iniziato il nostro cammino.
Eravamo sempre insieme, i gemelli Cascio ci chiamavano, proprio 2 bravi ragazzi da prendere come esempio e poi, sono arrivate le prime gioie, piccole ma tutte nostre ed eravamo felici.
Sono andata dall’oncologo che lo aveva in cura ma, ne sono uscita distrutta più di prima. Gli ho detto che nella vita ci eravamo sempre sorretti e che ora io, non potevo fare più niente per lui! Mi ha risposto che non era vero, che io avrei potuto fare ancora molto per lui. Ho passato diversi giorni a cercare un modo, a chiedermi come, ho iniziato a chiedere aiuto a Dio e, dopo un po’ ho capito che l’unica strada da seguire era questa.
È stata Anna, la mamma di Marco, un amico di mia figlia Virginia, la chiave di tutto. Una sera mi telefona dalla Sicilia perché ha saputo e mi dice che mi avrebbe mandato una medaglietta della Madonna delle Grazie e un’immaginetta della Madonna del Rosario, con delle preghiere da recitare e che mi avrebbe sorretto pregando per me.
Ci sentivamo spesso. Un giorno mi chiama e mi dice che voleva mettere un fazzolettino sul quale aveva scritto il nome di Gianni e che aveva passato sul quadro della Madonna del Rosario delle lacrime di Sangue, in mezzo ad un libro che parla di tutti i miracoli che si sono verificati a Maropati, un piccolo paesino della Calabria di cui io non ne conoscevo l’esistenza, miracoli fatti dalla Madonna del Rosario e, combinazione aveva aperto a caso una pagina che riportava la testimonianza di un miracolo fatto ad una certa Virginia.
Secondo lei, questo nome era la chiave di tutto!La Madonna ci chiamava li, ci voleva ai suoi piedi. Me ne convinsi e, la sera del 19/3/2004 io e mio fratello, nonostante i dolori che non lo facevano stare dritto, prendemmo il treno per Maropati.
Ci accolse Lorella con il suo sorriso rassicurante, ci portò nella casa del quadro, imbastì in poco tempo un gruppo di preghiera e noi ci sentimmo come protetti, amati, sorretti, insomma, in poche parole ne uscimmo diversi, e fiduciosi, non ci sentivamo più soli ma condividevamo questa esperienza con persone speciali che confidavano nell’aiuto della Madonna e le loro parole erano talmente rassicuranti che ce ne tornammo a casa stanchissimi ma sereni e felici di questa esperienza e di questi nuovi amici.
È durata 14 mesi l’agonia di mio fratello, un percorso tortuoso, doloroso. Una volta ho chiesto a lui “perché proprio a te” mi ha risposto “perché a me no e ad un altro si”, è inutile compiangersi, nessuno di noi è immortale.
Se ne è andato nella notte tra il 8 e il 9 marzo 2005, non ho voluto vederlo morire, non ce l’ho fatta!!!! So per certo che era in pace con Dio e che in questi lunghi mesi è stato Lui a sorreggerlo, Lui e la Madonna del Rosario delle Lacrime di Sangue nelle preghiere di Lorella, del Comitato, di Maria Palermo che abbiamo scoperto in un secondo tempo essere la giuda spirituale e che combinazione risiede a Castelbuono, nostro paese natio.
Tutte queste persone, con le loro premure, il loro sostegno, la loro fede, sono state la vera cura di Gianni, cura che non ha ucciso il suo cancro ma ha sanato il suo cuore e lo ha accompagnato là dove noi ancora dovremo andare.
Senza di esse, non avrei potuto e saputo trovare la forza di stargli vicino, è stato come attraversare un fiume in piena facendo una lunga catena di braccia pronte a tirarci su al primo cedimento e, questa forza mi è venuta sicuramente dalla nostra Grande Madre che ci ha permesso di incontrarci.
Voglio ringraziare di cuore tutti coloro che hanno pregato per mio fratello. Spero che mai, a nessun uomo possano mancare le preghiere e la solidarietà del propri simili, unica grande cura contro ogni genere di male.

                                                                        Grazie ancora

                                                       Maria Concetta Cascio




Cascio Giovanni, nato a Castelbuono (Pa) il 23/10/1958, morto a Candiolo (To)   il 09/03/2005.
Sposato, padre di Alberto (16 anni) e Flavia (13 anni)
MIO FRATELLO.



A GIANNI



Quanto amore, fratello, ci siamo dati
Quanto conforto e quanta complicità nei nostri sguardi
Quasi ci faceva paura questo legame

Come farò senza di te!
Sei stato speciale, buono, meraviglioso
Sempre sorridente e amico.



Aiutami ti prego a non impazzire di dolore,
a ricomporre il mio cuore
aiutami a credere che veramente un giorno ci rivedremo.

Concetta


Associazione Madonna del Rosario delle Lacrime di Sangue Maropati (RC) - Tel. 0966.945071 - 336.271444
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